sabato 6 ottobre 2018

Dadi blackswanistici

La fortuna gioca a dadi con tante facce aventi una distribuzione probabilistica anti-gaussiana, blackswanistica. Essa preferisce gli eventi rari, i quali purtuttavia possono cambiare l'intera distribuzione degli eventi nella vita delle persone coinvolte. Il costrutto probabilistico,a base empiristica, è epistemologicamente difficile da valutare. Difficile dire se esso sia l'indice di una società in declino, o di una comunità della conoscenza che resiste dinanzi alla banalità trionfante, tecno-dotata.
L'individualista si oppure alla distribuzione degli eventi, al confronto delle scelte, rifiuta l'esistenza di corrispondenze, di richiami, di rimandi. Egli è pertanto contrario ad ogni condizione dialogica, il solipsimo domina la propria condizione, egli opera come un soggetto orientato al monologo.
Eppure si tratta di un monologo complesso costituito da una flebile inner voice amplificata dalla tecnologia, dai social-individual-network, dal contesto delle auto-opposizioni, delle auto-convizioni.
L'unico modo per sfuggire all'alterità è rinunciare all'umanità. Senza umanità si può sperare nell'assoluto della bestia o dell'ente massimo.
Eppure la fortuna interviene di nuovo, con i suoi dadi a cambiare il set delle scelte, a modificare le funzione di utilità, a cambiare gli argomenti della massimizzazione, e modifica il missing values in dati certi, il data mining in data meaning, aprendo alla conoscenza nuova l'ente.
La soggettività diviene allora flusso, e l'intensità di manifestazione è segno della buona fortuna.